venerdì 17 maggio 2013

Esistere, di una fontana



Quella fontana, nel giardino d’agosto
- incessante tenerissima lontana - esiste: 

è lo sguardo materno, la mia faccia, la persona, di­venuta pie­tra, 
e accanto raggi di sole
come tracce di pas­sato;
talune aiuole, timide vena­ture del le­gno; 
alberi, che risie­dono nella mente. 

Deve essere esistito lì nel presso come un volo di farfalle, 
bimbi lievi che cor­re­vano dietro a un cane
strillando nel gioco
ed erano persi, di passaggio; 

folto verdeggiare di ra­dicchi al sole,
assetti teo­re­tici; una qualche scultura impeccabile 
armoniosa, carica di equilibri.

... Deve esserci stata una fontana, nel passato, in un co­smo tiepido e quieto, forse l’origine. 
…Una vita, un perdono, come av­viene che non vi sia colpa. Poi più nulla
ovvero: sag­gezza, tradursi dell’origine in acqua, in onde preesi­stenti... e così via… 

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