Quella fontana, nel giardino d’agosto
- incessante tenerissima
lontana - esiste:
è lo sguardo
materno, la mia faccia, la persona, divenuta pietra,
e accanto raggi di sole
e accanto raggi di sole
come tracce di passato;
talune aiuole, timide
venature del legno;
alberi, che risiedono nella mente.
Deve essere esistito lì
nel presso come un volo di farfalle,
bimbi lievi che correvano dietro a un cane
bimbi lievi che correvano dietro a un cane
strillando nel gioco
ed erano persi, di passaggio;
folto verdeggiare di radicchi al sole,
assetti teoretici; una qualche scultura
impeccabile
armoniosa, carica di equilibri.
... Deve esserci stata
una fontana, nel passato, in un cosmo tiepido e quieto, forse l’origine.
…Una vita, un perdono, come avviene che non vi sia colpa. Poi più nulla,
ovvero: saggezza, tradursi dell’origine in acqua, in onde preesistenti... e così via…
…Una vita, un perdono, come avviene che non vi sia colpa. Poi più nulla,
ovvero: saggezza, tradursi dell’origine in acqua, in onde preesistenti... e così via…
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